I vigneti CRU della Tenuta di Arceno
Nel 1996, il team agronomico della tenuta ha condotto uno studio dettagliato del suolo, della topografia e del clima per acquisire completa conoscenza delle complessità del terreno. Tale studio, insieme a una minuziosa mappatura della diversità dei suoli, ha determinato la ottimale ubicazione dei nuovi vigneti e i varietali più adatti.
Gli impianti ad alta densità, le rese basse ed i moderni metodi di vinificazione – applicati saggiamente alla tradizione toscana - si traducono oggi in vini ricchi, puri, tipicamente regionali ed altamente espressivi.
Tenuta di Arceno è costituita da 92 ettari di vigneti suddivisi in 63 diversi blocchi. La densità delle viti per ettaro è superiore a 4.500, con una resa media di circa 6 tonnellate per ettaro.
Esplora i singoli vigneti cliccando sui rispettivi nomi nella mappa.
La Porta
Le uve utilizzate per la produzione di Strada al Sasso provengono esclusivamente dal vigneto “La Porta”, il cui suolo è composto per il 38% di arenaria, per il 32% di calcare, per il 30% di argilla e galestro.
Il nome del vigneto deriva dalla sua ubicazione: proprio di fronte alla porta della cinta muraria del borgo medievale di San Gusmè, dalla quale si gode di una vista spettacolare.
Le viti sono state impiantate tra il 1998 e il 2001 a un'altitudine di 420-450 metri sul livello del mare, con nove diversi cloni di Sangiovese, tra cui alcuni di Sangiovese Grosso (Brunello), su cinque diversi portainnesti.
Belvedere
Si tratta di un vigneto composto per circa il 75% di sabbia, per il 15% di calcare e per il 10% di argilla, con strati di rocce di arenaria e galestro. Il pH del suolo è neutro (né acido, né basico o alcalino). L'altitudine di 500 metri sul livello del mare garantisce un reale “belvedere” su tutta la tenuta. Nelle giornate limpide, si possono distinguere chiaramente la famosa Torre del Mangia e il Campanile del Duomo di Siena, così come i paesi di Montepulciano e Rocca d'Orcia.
San Donato
Ad una altitudine compresa tra 460 e 500 metri sul livello del mare, e adiacente al vigneto del Belvedere, il vigneto è quasi interamente dedicato al Cabernet Sauvignon, ed è prevalentemente destinato al Chianti Classico Riserva. Fu impiantato nel 1996, ed ampliato nel 2006 con un piccolo blocco di Cabernet Franc. Il terreno è costituito per l'80% da sabbia che copre la roccia arenaria sottostante e talvolta presenta tracce di galestro.
Il Fauno
Il vigneto è per lo più sabbioso con una discreta quantità di calcare ed è molto ricco di minerali come scisto e, specialmente galestro e alberese. Impiantato nel 2008 con diversi cloni di Sangiovese ad un'altitudine di 380-400 metri sul livello del mare. Il vigneto nasce ai piedi di una antica statua in terracotta raffigurante un fauno e giunta ai giorni nostri ricca di vissuto e cicatrici. Questa creatura mitologica, metà capra metà uomo simboleggia l’unione di due mondi diversi in una nuova entità, dove l'uomo e l'animale convivono, la tradizione e l'innovazione fioriscono, vecchio e nuovo trovano il loro presente.
Valadorna
A 340 metri sul livello del mare, il punto più basso della tenuta, dove il fiume Ombrone è solo un ruscello scintillante, si trova il vigneto Valadorna, sotto l’ombra protettrice dell’omonima casa colonica, adesso disabitata e una volta, probabilmente, rifugio di benvenuto per i viaggiatori stanchi e i loro cavalli.
Il terreno è calcareo argilloso, con fonti profonde di ferro e altri minerali. Il Merlot prospera qui in modo esemplare.
Colombaio
Questo vigneto di Merlot è stato uno dei primi ad essere impiantato nel 1996. Il terreno è per lo più franco sabbioso con una bassa acidità (pH 6) e una certa presenza di arenaria. L'altitudine è di 380 metri sul livello del mare e il Merlot che si coltiva qui è prevalentemente utilizzato per il Chianti Classico Annata o per il fauno di Arcanum.
L’Apparita
Il vigneto l'Apparita si trova in prossimità dell’arco di ingresso della tenuta, a 400 metri sul livello del mare. Impiantato nel 1998 è uno dei primi vigneti dedicati al Cabernet Franc e le sue uve sono da sempre utilizzate per il blend di Arcanum, fiore all’occhiello della cantina. I due cloni di Cabernet Franc qui utilizzati hanno garantito una qualità costante, tale da farli poi preferire per l’utilizzo negli altri vigneti impiantati con la stessa varietà.
Image
La Porta
Le uve utilizzate per la produzione di Strada al Sasso provengono esclusivamente dal vigneto “La Porta”, il cui suolo è composto per il 38% di arenaria, per il 32% di calcare, per il 30% di argilla e galestro.
Il nome del vigneto deriva dalla sua ubicazione: proprio di fronte alla porta della cinta muraria del borgo medievale di San Gusmè, dalla quale si gode di una vista spettacolare.
Le viti sono state impiantate tra il 1998 e il 2001 a un'altitudine di 420-450 metri sul livello del mare, con nove diversi cloni di Sangiovese, tra cui alcuni di Sangiovese Grosso (Brunello), su cinque diversi portainnesti.
Belvedere
Si tratta di un vigneto composto per circa il 75% di sabbia, per il 15% di calcare e per il 10% di argilla, con strati di rocce di arenaria e galestro. Il pH del suolo è neutro (né acido, né basico o alcalino). L'altitudine di 500 metri sul livello del mare garantisce un reale “belvedere” su tutta la tenuta. Nelle giornate limpide, si possono distinguere chiaramente la famosa Torre del Mangia e il Campanile del Duomo di Siena, così come i paesi di Montepulciano e Rocca d'Orcia.
San Donato
Ad una altitudine compresa tra 460 e 500 metri sul livello del mare, e adiacente al vigneto del Belvedere, il vigneto è quasi interamente dedicato al Cabernet Sauvignon, ed è prevalentemente destinato al Chianti Classico Riserva. Fu impiantato nel 1996, ed ampliato nel 2006 con un piccolo blocco di Cabernet Franc. Il terreno è costituito per l'80% da sabbia che copre la roccia arenaria sottostante e talvolta presenta tracce di galestro.
Il Fauno
Il vigneto è per lo più sabbioso con una discreta quantità di calcare ed è molto ricco di minerali come scisto e, specialmente galestro e alberese. Impiantato nel 2008 con diversi cloni di Sangiovese ad un'altitudine di 380-400 metri sul livello del mare. Il vigneto nasce ai piedi di una antica statua in terracotta raffigurante un fauno e giunta ai giorni nostri ricca di vissuto e cicatrici. Questa creatura mitologica, metà capra metà uomo simboleggia l’unione di due mondi diversi in una nuova entità, dove l'uomo e l'animale convivono, la tradizione e l'innovazione fioriscono, vecchio e nuovo trovano il loro presente.
Valadorna
A 340 metri sul livello del mare, il punto più basso della tenuta, dove il fiume Ombrone è solo un ruscello scintillante, si trova il vigneto Valadorna, sotto l’ombra protettrice dell’omonima casa colonica, adesso disabitata e una volta, probabilmente, rifugio di benvenuto per i viaggiatori stanchi e i loro cavalli.
Il terreno è calcareo argilloso, con fonti profonde di ferro e altri minerali. Il Merlot prospera qui in modo esemplare.
Colombaio
Questo vigneto di Merlot è stato uno dei primi ad essere impiantato nel 1996. Il terreno è per lo più franco sabbioso con una bassa acidità (pH 6) e una certa presenza di arenaria. L'altitudine è di 380 metri sul livello del mare e il Merlot che si coltiva qui è prevalentemente utilizzato per il Chianti Classico Annata o per il fauno di Arcanum.
L’Apparita
Il vigneto l'Apparita si trova in prossimità dell’arco di ingresso della tenuta, a 400 metri sul livello del mare. Impiantato nel 1998 è uno dei primi vigneti dedicati al Cabernet Franc e le sue uve sono da sempre utilizzate per il blend di Arcanum, fiore all’occhiello della cantina. I due cloni di Cabernet Franc qui utilizzati hanno garantito una qualità costante, tale da farli poi preferire per l’utilizzo negli altri vigneti impiantati con la stessa varietà.